Intervista al poeta: Carlo Di Vaio

Intervista al poeta Carlo Di Vaio, il moderno cantore dell’amore

Carlo Di Vaio, classe 1997, frequenta le scuole cattoliche di suore e preti a Napoli. È proprio la bella città partenopea che gli dà i natali. Terminati gli studi liceali, vive per un certo periodo a Londra dove studia Legal English presso EF International Language Campus. La sua passione per i viaggi e la sua sete di conoscenza sono indomabili: è studente di Lingue a Dublino per un mese, poi si trasferisce a New York dove studia e lavora negli uffici della segreteria dell’ONU. Attualmente studia Giurisprudenza a Napoli. Anni di viaggi e formazione questi, durante i quali sboccia e si consolida in lui la passione per la poesia. Ha scritto più di un centinaio di poesie consegnandoci l’immagine di sé come del “moderno cantore dell’amore“. L’amore come sentimento strano che spesso speriamo di poter riuscire a nascondere. Ma ogni tentativo è vano. Esso, costante e indistruttibile, è presente in ogni parte di noi. Invisibile ma visibile. Microscopico ma immenso:

Che cosa strana l’amore, pensi possa essere sotterrato, nascosto; esso è costante, indistruttibile. Sapere in modo certo che uscirà sempre. Dopo torti, errori: uno sguardo, una carezza, un dialogo lieto, come il sole.

L’amore come sinonimo di casa, sicurezza, speranza, calore:

Ti vedo, ti sento, ti guardo: ‘unica’. Sei un qualcosa di affascinante e raro: se potessi, ti chiamerei casa, vedere nei tuoi occhi verdi sicurezza e speranza. Vorrei averti nel mio letto, non tra le braccia di altri. L’ingenuità mi ha trasportato, sei una delle tante finché non saprò il nome dei libri che sfogli quando sei triste e quando sei felice.

Hai da sempre avuto la passione per la scrittura? Com’è nata?

No. Da piccoli inventavamo storie per giocare che erano per lo più copie di film. 6 anni fa è balzata l’idea di crearne di mie“.

C’è qualcuno che ti ha ispirato e ti ha fatto avvicinare alla poesia?

“La poesia è arrivata per caso. Io stavo scrivendo i libri che sto scrivendo tutt’ora, perchè è molto complesso inventare dialoghi quotidiani, e mi sono ritrovato così a parlare di queste cose e a scriverle. Sono arrivato a più di un centinaio“.

Che sensazione provi quando riporti i tuoi pensieri su carta?

“Dipende dal momento e da quello che scrivo. Se sto scrivendo qualcosa di divertente mi diverto. Se provo una qualsiasi altra emozione dopo sto meglio, come se mi sfogassi”.

Una valvola di sfogo la poesia per il nostro Carlo, che ultimamente ha visto confluire le sue poesie nella raccolta “Isole. Collana poetica vol.60“, pubblicata il 28 ottobre e edita dalla casa editrice Dantebus. Le sue assieme a quelle di altri sette poeti: Pietro Botarelli, Vittorio Castiglioni, Annamaria Ceccarelli, Stefano Malfatto, Beatrices Miricescu, Manuel Necco, Jacopo Re.

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