“La prima vacanza non si scorda mai”.L’amore ai tempi dei social

Opera prima del grafico greco-libanese Patrick Cassir, “La prima vacanza non si scorda mai” è un allegro racconto on the road sulla costruzione di un amore o, per meglio dire, sul “tirocinio coniugale” di una potenziale coppia. Se è vero che la vacanza può essere considerato il banco di prova di una relazione, è altrettanto condivisibile pensare che proprio per i tempi e gli spazi che comporta risulta un’esperienza molto interessante per capire la tenuta del rapporto. Cassir – che ha scritto la sceneggiatura riesce a trasmettere una buona dose di autenticità nel mettere in scena un ménage fatto di quelle piccole cose che costituiscono la vita intima di una coppia, dalla visione della vacanza stessa (avventurosa per lei, comoda per lui) all’ossessione dell’igiene fino all’imbarazzo della urgenze intestinali. Come rivelato dagli stessi Cassir e Chamoux, il disegno dei personaggi deve molto non solo al loro privato ma anche ad un’adesione non banale al racconto della modernità: da una parte, Ben ha  affidato la sua vita ai dispositivi elettronici e controlla le recensioni dei locali su TripAdvisor; dall’altra, Marion rappresenta quell’  ritorno alla natura tipico di certi borghesi bohémien francesi, a costo di barattare la lontananza dai comfort con la permanenza in luoghi ostili. La commedia – in questo caso per di più romantica – si conforma il luogo migliore per misurare i contrasti e le differenze della coppia,  aumentando il senso di disagio che i protagonisti cercano di esorcizzare attraverso la scelta di un registro comico e al contempo non sanno addomesticare quando si trovano a contatto con gli altri. . Tuttavia, nonostante una deviazione nei pressi del finale verso la malinconia, Cassir reindirizza infine la storia nei binari delle aspettative del pubblico, consapevole delle regole non scritte di questo genere popolare ed evergreen che ha il dover di accogliere gli spettatori a bordo di una barchetta che si muove sull’acqua al tramonto.