Capitale italiana cultura 2022, Procida candidata

Procida|Piccola, accogliente, mediterranea: la corsa di Procida a Capitale italiana della cultura 2022

Riti e miti, il cinema e la letteratura, una lunga storia di marineria: l’isola del Postino è tra le dieci finaliste.

Con un articolato programma di eventi condiviso con la popolazione

La sua architettura tipicamente mediterranea, i colori del pittoresco borgo di Marina Corricella, i riti secolari come la processione dei Misteri del venerdì santo, la storia di Palazzo d’Avalos, carcere fino al 1988, l’oasi di Vivara e gli intrecci con la letteratura

(da Elsa Morante, che qui vi ambientò “L’isola di Arturo” ad Alphonse de Lamartine con il suo “Graziella”) e con il cinema (“Il Postino” fu l’ultima fatica di Massimo Troisi”):

Procida è l’unica isola tra le dieci finaliste come Capitale italiana della cultura nel 2022,

dalle quali a metà gennaio uscirà il nome della città aggiudicataria.

Con poco più di quattro chilometri quadrati di superficie e 10.434 abitani, raggiungibile dai porti di Napoli e Pozzuoli,

Procida è anche l’isola dei limoni, che qui si traducono in una succulenta insalata, e delle alici fritte, dei carciofi e del vino bianco.

Lo slogan “La cultura non isola” è il filo conduttore della candidatura:

il programma è nato da una serie di sessioni che hanno visto il coinvolgimento attivo della popolazione e abbraccia, tra l’altro, 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati

(info www.procida2022.com).

“La cultura non isola è un messaggio pensato prima della pandemia

– spiega il direttore della candidatura, Agostino Riitano – e che oggi più che mai risulta attuale:

crediamo fortemente che la cultura possa prendersi cura delle cicatrici sociali che abbiamo riportato in questi mesi di grande difficoltà”.

Tra le iniziative di accompagnamento alla presentazione del dossier l’allestimento della mostra collettiva “Legami del mare”, che si compone degli oggetti della storia della marineria isola donati dai singoli cittadini, e “Il canto delle sirene”, che ha visto – lo scorso 16 dicembre – un singolare concerto a cielo aperto di navi e aliscafi del golfo di Napoli, che hanno contemporaneamente suonato le sirene di bordo.

“La flotta di carta”, lo scorso 23 dicembre, ha invece coinvolto i ragazzi dell’isola e delle piccole isole d’Italia, che supportano Procida nel suo percorso:

tra le loro mani hanno preso forma simboliche barchette di carta riciclata, veicolando il messaggio “La cultura non isola

 

“E’ la prima volta che un’isola si candida a Capitale italiana della cultura – sottolinea il sindaco Dino Ambrosino – e Procida è orgogliosa di concorrere,

rappresentando le piccole isole e l’intera area flegrea, esaltando il suo straordinario bagaglio di esperienze, riti, tradizioni e bellezze, ma soprattutto con un programma articolato, messo a punto in questi mesi grazie al contributo di tutti in una straordinaria esperienza di progettazione partecipata”.”

A supporto della candidatura di Procida ci sono istituzioni quali le Università ‘Federico II’, ‘L’Orientale’ e ‘Suor Orsola Benincasa’ di Napoli e l’Università della Campania ‘Luigi Vanvitelli’, l’Area Marina Protetta ‘Regno di Nettuno’, la Stazione Zoologica ‘Anton Dohrn’, la Camera di Commercio di Napoli, la Regione Campania, la Città Metropolitana e partner privati quali istituti bancari e compagnie di navigazione.

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Fonte: Pasquale Raicaldo

[Comunicato stampa]