Grassi a Speak&Roll:”Ci sono i presupposti per inseguire il sogno A1 tutti insieme”

‏L’emergenza Covid19 ha messo tante società di pallacanestro in difficoltà economica. In tutti i campionati nazionali ci sono squadre che faticano a trovare fondi per continuare la propria attività sportiva nei campionati di A1, A2 e B. Sono infatti alcune squadre del massimo campionato nazionale a rinunciare all’iscrizione al torneo di appartenenza e chiedono di essere ripescate in campionati minori. È successo in A1 con Pistoia che ha chiesto l’iscrizione in A2, è successo a Roma con Claudio Toti che ha messo in vendita una società che non sa se riuscirà a partecipare alla Serie A1 ed è accaduto anche alla Vanoli Cremona che, come ha riportato la Gazzetta Dello Sport, rinuncia all’iscrizione in A1 e proseguirà solo con il settore giovanile. Questo sta creando non pochi problemi alla Lega, che sta chiedendo il ripescaggio in A1 a squadre di categoria inferiore. È stato chiesto anche a Federico Grassi, presidente della Generazione Vincente Napoli Basket, che ha spiegato durante la trasmissione Speak&Roll-Estate”, curata da Stefano Prestisimone e Davide Uccella, come sia stata veloce la chiacchierata col presidente Gandini, in quanto la società ha declinato l’invito a salire nella massima serie: “Dopo averci fatto i complimenti ci ha chiesto se fossimo intenzionati a salire. L’ho ringraziato ma gli ho subito risposto che non eravamo interessati. La A sarebbe stata un passo troppo grosso e rischiavamo di fare brutte figure.  Non ce lo possiamo permettere e non le vogliamo fare.  Ci sono adesso i presupposti per provare ad inseguire un sogno tutti quanti insieme”.

Bisogna dare merito alla società azzurra per aver trovato le risorse necessarie e aver programmato la stagione con così largo anticipo rispetto alle contendenti, nonostante l’emergenza Coronavirus. Come se non bastasse, le società dovranno fare a meno del credito d’imposta: “È folle non far entrare il credito d’imposta negli sport minori – commenta Grassi -. È molto importante da parte dello Stato dare un segnale allo sport. Intorno allo sport lavorano tante persone. Dopo il Covid saranno poche le aziende a poter dare soldi per sponsorizzare.  Io sono stato tra i primi a promuovere il Comitato 4.0, in cui tutti gli sport minori speravano in questo credito d’imposta. Dalle notizie che ho sembra che ci stiano ancora ragionando quindi potrebbero esserci dei cambiamenti a luglio su questo argomento. Il discorso non vale solo per il basket ma per tutti gli sport, la pallavolo, la pallanuoto il rugby. Gli imprenditori oltre la faccia ci mettono anche il denaro. Ma da soli non possiamo riuscirci.  Abbiamo bisogno di un grande sponsor che comunque vuole dei vantaggi. Anche solo un credito di imposta del 30% permetterebbe di recuperare degli importi tali da poter compensare le tasse della propria società. Negli anni passati ci sono state squadre che non ce la facevano e che dovevano finire i campionati giovanili”.